In cucina di solito c’è la pellicola trasparente. Prendete
un vaso o una bottiglia di plastica vuota: un “negativo” attorno a cui plasmare
la vostra opera e rivestitelo completamente, in modo da minimizzare le
arricciature del film.
Dopo aver fatto questa operazione, stendete la pasta sul
tavolo e cercate di farne una “pizza” rettangolare di un centimetro circa di
spessore e delle dimensioni per larghezza e lunghezza del vostro vaso
“srotolato”. Avvolgetelo intorno alla matrice, lisciate con le mani unte di
olio di lino i lembi di sovrapposizione e applicate sul fondo un disco della
dimensione della base del vaso.
Lasciatelo asciugare per 24 ore. Al termine potrete
carteggiarlo con una carta vetrata sottile (da 400 ad esempio) e poi dipingerla
secondo il vostro gusto.
Per arrivare alla fase pittorica potete operare una prima
scelta stilistica. Se volete lavorare con le tempere, ad esempio, o se volete
avere una superficie del manufatto liscia, una volta asciutto il vaso può
essere stuccato (per semplicità iniziate con uno stucco di gesso già pronto in
pasta!), nuovamente carteggiato e poi dipinto e decorato attraverso, ad
esempio, le tecniche di decoupage. Guardate un po' nel XIX secolo in Cina cosa sono riusciti a fare...
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