venerdì 11 agosto 2017

Piacenza, 26 aprile 2017

E' fatta. Abbiamo vinto noi.

Giro e rigiro tra le mani la lettera del suo neuropsichiatra. "In conclusione, il bambino quindi non presenta più, all'oggi, un quadro clinico che giustifichi il riconoscimento dello stato di handicap".

Con queste parole, a sette anni esatti di distanza da quella lettera in cui "la Signoria Vostra è risultata handicappata", si chiude il sipario sulla malattia di Pietro e si apre, finalmente, quello sulla sua vita.

Pietro frequenterà la scuola media Nicolini e, se avrà superato gli esami - cosa che scopriremo a metà ottobre circa - anche il conservatorio.

Ora Nicolò ed io possiamo aspettare che vengano gli amori, i dolori dell'adolescenza, le paure, le pizze e i cinema con gli amici. Potremo stare in pena quando chiederà il suo primo motorino, per goderci lo spettacolo di quel giorno, in cui la freccia volerà definitivamente da sola.

Grazie a chi ci ha accompagnato, a chi ha capito, a chi no.

Grazie a Dio (o a come più v'aggrada chiamarlo), per il dono incredibile che ci ha fatto, di poter assistere alla nascita ed alla rinascita, alla doppia vita di questo miracolo della natura che è nostro figlio Pietro.

D'ora innanzi, potrò essere solamente "Mamma".

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