venerdì 11 agosto 2017

La voce del distacco

[...]
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
[...]
Passeggere. [...] Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi!

***

La più bella delle figlie di Priamo divenne oggetto d'amore di Apollo, che per conquistarla le conferì il dono del vaticinio. Rifiutando di unirsi a lui, tuttavia, subì la sua vendetta: sputandole sulle labbra serrate per non baciarlo, egli condannò Cassandra a restare per sempre inascoltata.

Ciascuna cultura ha, nella sua tradizione o nella sua letteratura, una storia che esorta a non rinnegare la facoltà che a ciascuno di noi è stata donata, di poter traguardare gli esiti possibili di una situazione, sulla base dell'esperienza maturata e delle condizioni in cui essa si manifesta.

Ad Einstein viene attribuita una frase celebre: follia è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi. C'è in fondo tutta la sua scienza e poco, molto poco di casuale; d'altronde, secondo lui "Dio non gioca a dadi con l'Universo". 

Un risultato scientifico è valido solo se, a parità di condizioni al contorno, di processi e procedure, il risultato è sempre lo stesso. Il processo è sterilizzato di tutto ciò che è superfluo (super-fluo; compito a casa: cercare il significato dell'etimo).

Abituarsi a vedere le cose con distacco consente di pre-vedere facilmente l'evoluzione delle situazioni. Il mondo non è dell'imprevedibile o dell'imprevisto. Il mondo è per lo più prevedibile, per quanto questo possa cozzare con ciò che a noi piacerebbe che fosse.

Cassandra, dunque, è la voce del distacco, quella che noi ci ostiniamo a non voler sentire, a zittire, perché racconta che normalmente la stessa sequenza ripetuta genera gli stessi risultati. Non c'è niente di magico, in realtà. Basta smettere di mentire (e mentirsi).

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