martedì 27 settembre 2016

Accedde a Gela - Un amico come Thomas

Pietro non sorrideva mai. Era capriccioso, violentissimo nelle sue reazioni ostili: picchiava se stesso e gli altri e per quanto potesse procurarsi lesioni, sembrava che nemmeno se ne accorgesse, sembrava che non gliene fregasse niente.
Gli oggetti avevano un ordine immodificabile. Fare le pulizie in camera sua era un vero rischio. Se qualcosa risultava fuori posto, la crisi era garantita.
Non diceva una parola. Usava la mia mano come un mouse, con il quale indicava o prendeva le cose. Non provava interesse per nessun oggetto, se non rotolava o non poteva essere messo in una fila omogenea. Finché un giorno Francesca, moglie inglese del nostro italianissimo amico Stefano, portò nella nostra vita il trenino Thomas.
Se non ne avete mai sentito parlare, il reverendo Awdry (seguito poi da suo figlio) a partire dal 1946 ambientò sull’isola di Sodor le avventure di un’intera ferrovia di locomotive, a vapore e diesel. Storie per bambini che nel mondo oggi hanno ancora un’eco impressionante e migliaia di caratteri realizzati per giocare e poi film, dvd e merchandising puro.
Thomas ed i suoi amici hanno facce molto caratteristiche ed appassionano follemente i bambini autistici. Chissà come mai. Forse perché sono così caricaturali; forse perché sono buffi; forse perché sono piuttosto lenti e facilmente comprensibili. Tommy, un “vecchio” amico di Pietro, li liquidò con una sola parola: “noiosi”.
Testimoniano l’interesse dei bambini autistici verso il trenino Thomas due fatti sintomatici: un libro (“Un amico come Henry”, che io consiglio di leggere a tutti i genitori che hanno bisogno – come ho avuto bisogno io – di credere e di sperare) ed un’iniziativa in Australia della HIT Entertainment, che distribuisce i film di Thomas (http://www.thomasandfriends.com/au/Thomas.mvc/WhatsNew).
Thomas è stata la vera, grande ossessione di Pietro. Thomas è stato altresì il suo salvatore. Il cavallo di Troia che abbiamo usato per scardinare attraverso questo metodo comportamentale, l’ABA, la fortezza in cui viveva recluso.
Quindi, Thomas avrà sempre un posto speciale nel nostro cuore; per ora ci siamo limitati a celebrarlo tra le mura domestiche attraverso la più articolata rappresentazione lignea della ferrovia di Sodor.

Nessun commento:

Posta un commento